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martedì 4 febbraio 2014

BLACKY MOLE


Antonio Pannullo è un artista italiano molto quotato nel mondo della pop art  che ogni tanto presta la sua arte alla nostra amata non arte. Antonio sta lanciando un nuovo progetto   Blacky Mole che unisce le sue passioni per l'illustrazione/fumetto e musica.
In questo pdf  trovate il demo del progetto di seguito riporto il testo dell'intervista che trovate in esso

Perché il side project Blacky Mole?
Perché volevo realizzare qualcosa di ironico e  graficamente pop e omaggiare il grande Bonvi e le sue Sturmtruppen.

Perché una talpa mutata?
E’ l’animale underground per eccellenza. Non credo che esista un animale più oscuro, misterioso e “miope”. Poi il contatto con l’elettricità e la musica estrema l’hanno mutata in un mostro.

Parlaci di come è nata l’idea di questa connessione illustrazione/fumetto e musica.
Semplicemente ho unito due passioni, musica estrema e illustrazione, mischiandole con uno humor nero che a volte emerge dal mio carattere.

Ho notato che in Molerine blues ci sono illustrazioni che poi diventano parte della  storia e le storie sono tutte tratte da canzoni, Molerine blues (Wolverine blues degli Entombed), Highway to Hell di  Paul Chain...
 Sì, spesso la storia nasce ispirandomi semplicemente ai testi o al titolo della canzone, ad esempio la quarta traccia del demo è ispirata al nome di un gruppo che apprezzo moltissimo.  Per raccontare una storia preferisco una singola illustrazione a diverse tavole composte da più disegni e testi.  Anche nella musica un singolo, anche se fa parte di un album, può avere una doppia valenza: rimanere un singolo o far parte di un concept unito agli altri brani


Perché la scelta di produrre le prime due storie sono a colori e le altre due sono in bianco e nero?
Per dare una colonna sonora cromatica ai quattro racconti. Mi piace che il colore supporti gli umori della storia.

Progetti futuri?
Sto completando, in contemporanea, due racconti. Il primo è una saga vichinga ispirata dalle razzie che i popoli del nord facevano ai danni dei villaggi delle coste inglesi. Il titolo è ancora provvisorio, RATTUS NORVEGICUS o topo delle chiaviche, il racconto è una parodia del Ratto di (Nord) Europa. Dove tre Mole, di ceppo danese, rubano per necessità riproduttive una talpa albina da un battistero all’interno di un castello anglosassone cristiano. Quando arrivano i norvegesi a chiedere dazio per la loro attività di difesa delle coste inglesi dagli attacchi barbari si trovano di fronte il fatto compiuto, il re dei barbari non crede al re anglosassone e ne nasce una feroce caccia a questi presunti ladri di talpe femmine da impalmare.
L’unico dubbio è sui tre protagonisti se farli con il face painting dei tre Immortal o lasciarli con un look anonimo .
Il secondo racconto ha il titolo di T AENIA SOLIUM. Qui il protagonista è King Diamond nelle vesti di uno stregone che farà conoscere alle talpe vichinghe la potenza dei maiali cornuti (cinghiali) addestrati per la battaglia, arma usata dalle talpe inglesi contro le invasioni dei barbari, e della loro virale pericolosità che sarà usata proprio contro i loro oppositori.

Mi descrivi pezzo per pezzo le quattro storie che compongono il demo
I Blacky Mole sono le moderne Sturmtruppen. Il nuovo male suona la musica estrema e urla paganesimo e messe nere. Una nuova invasione vichinga, una saga black metal dove l’anarchia hardcore punk si fonde con la blasfemia nell’heavy metal più duro ed estremo senza dimenticarsi psichedelia occulta e rumore bianco. Tutto mixato con un sarcasmo malefico e splatter.

La prima storia è Molerine blues, una storia gotica americana dove la psichedelia più oscura si fonde con i testi molto nazional socialisti di tipo milleriano (inteso come Frank Miller) dove si enfatizza il pantheon supereroistico. La difesa senza se  e senza ma della propria fede  contro il Male. I colori restano algidi, un’ ampia  gamma di colori freddi viene solo a tratti interrotta da momenti più soft, ma la nebbia che cade senza soste ci ricorda il clima di gelido conflitto.

La seconda storia è Highway to Hell, non quella degli  AC-DC, ma un inedito di Paul Chain ed i suoi Violet Theatre dove la ricerca rumorosa, che fa da intro al brano, crea dissapori e litigi fra due parti avverse (vedi la fazione dei Death S).

La terza storia è un pezzo che non è ispirato dalla musica ma è un tentativo di scrivere un canto ad un immaginario dio del mare vichingo. Nella storia sono riportate lettere dell’alfabeto runico che hanno una  duplice valenza L - LAGU = ACQUA; M - MAN = UOMO; EO - EOH = RINASCIT A; P - PEORTH = DESTINO.

La quarta storia è un gioco di parole data dal titolo (tutti i porci devono morire). Uno scontro tra gangs giovanili che si giocano a baseball (basepork) la supremazia territoriale. Le tavole non riportano nessun testo, ho immaginato il racconto come un pezzo strumentale. Le ultime due storie sono monocromatiche per esaltare il lato crudo ed epico della trama.
Il demo ha anche quattro (a Mort, nella smorfia napoletana) illustrazioni extra che sono un omaggio alle diverse forme di arte che illustrano copertine di dischi e grafiche di fanzine black metal.



 mad@netfly.it

 info@antoniopannullo.it

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