“Avrei potuto comunicare attraverso l’uso delle dita, ma crescendo non ne ho sentito la necessità; possiamo benissimo farlo con le nostre facce, i nostri occhi” .
(Lon Chaney)
Lon Chaney (vero nome Leonidas Frank Chaney) nacque il 1 aprile del 1883 a Colorado Springs, nel Colorado.
Figlio di genitori muti, egli imparò i segni dei sordo-muti, acquisendo anche una certa abilità nella pantomima e nell’utilizzo delle espressioni facciali.
Nel 1901, iniziò a recitare per una compagnia itinerante scrivendo, insieme al fratello, una commedia dal titolo di “The little Tycoon”. La compagnia si sciolse per lo scarso successo e Lon continuò per conto proprio.
Durante il suo tour, egli conobbe una cantante ad Oklahoma City, Francis Cleveland Creighton (di appena 16 anni), in procinto di un’audizione e Lon le chiese di unirsi alla sua compagnia. Da quel momento in poi, i due furono sempre uniti e tra loro nacque una storia d’amore che si coronò con la nascita di un bambino, Creighton Tull Chaney (futuro attore).
Lon, per mantenere la sua famiglia, abbandonò la scena per dedicarsi a lavori che aveva già svolto in gioventù.
Il ritorno in scena li condusse fino in California dove, nel 1910, Lon si conquistò un posto come manager teatrale, coreografo e attore, mentre sua moglie divenne una cantante di successo negli spettacoli di cabaret.
Tra i due, tuttavia, iniziarono a esserci tensioni a causa di gelosie, dei loro ruoli nel lavoro e del denaro. Il matrimonio si incrinò e si ruppe nel giorno in cui Francis inghiottì del veleno che le danneggiò le corde vocali mettendo la parola fine alla sua carriera di cantante. Lo scandalo fu palese e colpì anche Lon che dovette abbandonare le scene per i film muti. Ma non tutto il male viene per nuocere perché è partendo da quell’episodio che Lon divenne una leggenda, girando più di 150 film muti e interpretando ruoli sempre più disparati, soprattutto di cattivi con una nota di macabro e bizzarro, personaggi patetici e anche sentimentali.
Lon, nell’interpretare i suoi personaggi, si immedesimava in essi e soffriva anche fisicamente per riuscire a eguagliare al meglio il ruolo che gli era stato offerto: ne è un esempio il film “The Penalty”, in cui Lon dovette recitare con le gambe legate all’indietro e posizionate su protesi di legno per simulare l’handicap fisico, posizione che col tempo gli avrebbe potuto causare un arresto circolatorio.
Nel 1923, Lon recitò Quasimodo ne “Il Gobbo di Notre Dame” (The Hunchback of Notre Dame), sulla cui schiena egli fu costretto a portare, per emulare al meglio il protagonista, un artificio di notevole peso per simulare la gobba; inutile dettaglio, alla fine, se pensiamo che il film consacrò la fama dell’attore in tutto il mondo.
Egli recitò anche nel film immortale “Il fantasma dell’Opera” (The Phantom of the Opera) del romanziere Gaston Leroux, realizzando il trucco per interpretare il fantasma Erik.
Grazie alla sua abilità nel cambiare volti attraverso trucco e parrucco, a Lon fu dato l’epiteto di “Uomo dai Mille Volti” (The man of a thousand faces).
Lon, come Charlie Chaplin, rifiutò continuamente ruoli in film parlati e l’unico che interpretò fu il riadattamento del film “The Unholy Three” del 1925 in cui recitava Echo, un ventriloquo delinquente, utilizzando ben cinque tipi di timbri vocali diversi, dando prova di riuscire anche nei film parlati.
Purtroppo, meno di due mesi dopo dall’uscita del film, nel 1930, Lon morì per una emorragia alla gola all’età di 47 anni.
Ci lascia in eredità le sue mille sfaccettature.
Ermelinda Tomasi
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