Una settimana prima di partire per il Fronte europeo, Steve Rogers passeggia, pensieroso, per le strade di Brooklyn.
E’ ormai tarda sera quando la sua attenzione viene richiamata dai rumori e dalle imprecazioni che giungono dal piano-basso di un edificio vicino. Cap decide di intervenire e penetrato nella stanzetta, adibita ad ufficio, vede un uomo steso a terra e minacciato da tre individui armati.
Senza tentennare, affronta i tre criminali e ne ha facilmente ragione.
L’uomo che ha salvato è scosso ma non ferito e lo guarda incredulo. Quando Steve lo sente parlare si accorge che il suo inglese è molto incerto: “Ti ringrazio, se non c’eri tu, quei fetusi mi avrebbero ucciso... Volevano che facessi la spia per loro ma non ho mollato... Sono italiano e amo la mia Patria ma debbo lealtà a questa Nazione che mi dà da mangiare “!” Capitan America non potè fare a meno di ammirare il coraggio dell’uomo: “Signore, queste parole le fanno onore... Ora è tardi, torni a casa, non dovrebbe lavorare fino a questa ora!”... “Giovanotto, provaci tu a mantenere una famiglia... Ora, poi, mio figlio Giovanni si è messo in testa di fare l’artista e la sua scuola costa cara... per di più si sta tirando dietro pure Silvio, o picciriddu”.
Steve accennò un sorriso ripensando alle sue velleità artistiche e, mentre aspettavano i poliziotti per consegnargli i tre criminali, domandò all’uomo quale fosse il suo nome.... “Il mio nome non è importante... il cognome invece sento che diventerà famoso e rispettato, grazie ai miei figli... Segnatelo, ragazzo... è Buscema!”
Pietro Zerella
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