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venerdì 25 aprile 2014

RECENSIONE DELL'ANIME "STEINS;GATE" (2011)

"Il tempo passa così in fretta. In questo momento, ho voglia di lamentarmi con Einstein. Se il tempo è lento o veloce, dipende dalla percezione. La teoria della relatività è così romantica. E così triste."
(Kurisu Makise)

"Non potete combattere il futuro. Il tempo è dalla nostra parte." 
(William Gladstone)


Salve, questo è il mio primo post, e volevo presentarmi facendovi conoscere questo splendido anime che è stato pubblicato da Dynit all'inizio di aprile 2014. Il suo titolo è "Steins;Gate". 
Qui potete vedere la copertina del primo box di Blu-Ray, contenente gli episodi da 1 a 12.

Sinossi

Rintaro Okabe è un sedicente "Mad Scientist" che inventa "Gadget Futuristici" nel suo "Laboratorio" (in realtà un locale dove abita sopra un negozio di articoli elettrici ad Akihabara, Tokyo) con il suo amico "Hacker" Itaru Hashida e la sua amica d'infanzia che fa la cosplayer Mayuri Shiina. Dopo un incidente scopre che una delle sue invenzioni funziona davvero: riesce ad inviare SMS indietro nel tempo. E da qui a costruire la vera e propria macchina del tempo non ci vuole molto. Anche grazie alla scienziata Kurisu Makise, che lui trova morta pugnalata all'inizio della serie, evento che la spedizione della prima D-Mail evita. Purtroppo ha fatto i conti senza il SERN e solo rimettendo a posto il tempo eviterà che qualcuno la paghi a caro prezzo...  



Recensione

In breve; Viaggio nel tempo.

Si, lo so, sembra tutto così scontato. È una reazione abbastanza naturale per uno dei più banali luoghi comuni, nel manuale degli scrittori. Ormai è strausato, ma non smettete di leggere questo articolo e sicuramente non dovete rinunciare a guardare questo anime. Vi spiego il perché. Questo anime non parla di viaggi nel tempo. Sì, certo, è il componente chiave della narrazione, ma non è l'oggetto di questo anime. Parla di Rintaro. I racconti di fantascienza nel suo complesso girano sempre attorno ad una di queste tre cose: la tecnologia, la società o l'individuo. "Steins;Gate" parla unicamente dell'ultimo di questi tre. Il viaggio nel tempo è il collante che tiene i personaggi insieme e basta.

Facciamo una piccola digressione artistica prima di continuare.

In tutta onestà, viaggiare nel tempo non è mai stato così bello. Le sempre assolate strade di Akihabara sono suggestivamente tetre e formano un fondale incontaminato e presagistico degli eventi che verranno, sia troppo cinico, che troppo confuso per essere confortante. Questo non è il carnevale notturno di "Durarara" di luci, sordide e sfarzose, ma è più come una città vissuta in prima persona: priva di vita, ma sempre in movimento, come sabbia nel vento del deserto. Può evocare alcuni momenti di "Serial Experiments Lain" (Tipo quelli dove Lain potrebbe camminare per le vie del mattino nelle ombre dei pali della corrente). Infatti, dovete tenere conto che entrambi i registi hanno lavorato nelle produzioni di Yoshitoshi Abe, prima di fare parte proprio di "Serial Experiment Lain" e certamente sapevano il loro mestiere allora. E "Steins;Gate" dimostra che non hanno perso il loro tocco. Inoltre, il character design è affidato a Huke (Ryohei Huke), un illustratore giapponese che è meglio conosciuto per i vari character design originali, diverse fanart per i giochi "Gears of War" e "Metal Gear Solid", la visual Novel "Steins;Gate" ed il personaggio di "Black★Rock Shooter", che è stato fonte di ispirazione per Ryo, del gruppo "Supercell", che ne ha voluto utilizzare il design nell'omonimo video musicale.

Torniamo in tema:

La chiave di lettura sono i personaggi. 
Essi, come la trama, sembreranno stereotipatissimi se li considerate uno per uno: l'infantile ed inetto, sebbene a volte brillante Okabe; l'otaku grasso e quattrocchi, ma pacioccone Daru; Makise, la classica tsundere, ma genio nel suo campo; l'amica d'infanzia gentile e carina, sebbene un po' idiota Mayushii; Ruka, un perfetto mix di femminilità ed androginità, che fa la Miko al tempio di famiglia; Moeka. La classica meganekko schiva e silente; e così via. Una critica che ho sentito fatta spesso per l'abbandono della visione è che Okabe è davvero fastidioso. Si, certo, all'inizio lo è, lo ammetto. Il fatto è che... cambierà presto. Nella vita siamo cambiati tutti. In certi anime i personaggi sono definiti nella prima puntata e non cambiano mai. Ma questa non è una commedia; non si tratta di angoscia o di un pazzo, sconvolgente mondo fantascientifico carico fino al collo di simbolismo (vedi alla voce "Evangelion"). Si tratta di un gruppo di amici, alienati dalla società in generale, che creano una macchina del tempo e di come questo influenzi la loro vita e le loro relazioni. "Ed allora perché dovrei guardarlo? Cos'è che rende questo strano anime degno di essere guardato per ventiquattro episodi?" Ve lo dico in quattro parole: È scritto da dio.

In tutta onestà, sono rimasto sorpreso io stesso. Okabe e Makise, in particolare, presi da soli sono personaggi insignificanti. Non so a chi piacciano le tsundere, (A me no, sono insopportabili), e la stranezza e i trip mentali di Okabe possono essere altrettanto insopportabili ma sappiate che insieme questi due personaggi hanno la loro assoluta chimica. I loro litigi sono veramente divertenti e i loro momenti intimi sono davvero toccanti. È in queste cose che ogni personaggio principale si redimerà ai vostri occhi. L'amica d'infanzia è almeno altrettanto stereotipata come la tsundere ma attraverso Mayuri e le sue interazioni con Okabe (Cosa si dicono e anche il loro modo di guardarsi a vicenda), lo stereotipo dell'amica d'infanzia si redime. Questa è la storia.

Ora la parte dolente. La costruzione della caratterizzazione è efficace ma lenta. La prima metà della serie, sebbene assolutamente molto divertente, sembra mancare di mordente, mentre si accumula climax. Anche Okabe è pesante da vedere nella prima parte della serie; Soprattutto prima che abbia da confrontarsi con Makise (il che accade fortunatamente in fretta), ma in realtà non ci vuole molto perché inizi a costruire il suo personaggio ad un livello significativo e non potreste neanche annoiarvi.

Alla fine si tratta di un sacrificio che sarete disposti a fare. In cambio di un accumulo lento e di un protagonista fastidioso otterrete una storia piena di colpi di scena e un climax avvincente che è tra i migliori finali delle serie di fantascienza nella storia degli anime, se non il migliore proprio. Otterrete le relazioni per cui avete investito, ed anche una corretta progressione attraverso inizio, metà e fine storia. E' uno spettacolo che vi farà viaggiare. Potrebbe non portarvi lontano. Ma vi affezionerete, vi divertirete e vi piacerà profondamente.

Pubblico consigliato: dagli adolescenti in su. Comprende scene violente, una trama abbastanza complessa e umorismo per adulti proferito da Daru.


Quella che vedete qui a lato è la sigla iniziale giapponese, e qui trovate il trailer della versione italiana.

Qui, invece, trovate il sito giapponese dell'anime. 

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